Il nostro progetto è iniziato nel 2018; all’epoca aveva anche un nome diverso, si chiamava “Dolori mestruali”: volevamo infatti parlare di questo argomento che ci sembrava ancora legato a tanta disinformazione.
Parlando dei dolori e dei disturbi legati alle mestruazioni ci siamo però resi conto che non potevamo trattare questo argomento senza andare a toccare altri temi molto importanti: i tabù legati alle mestruazioni, il femminismo, la (dis)parità di genere, i diritti, l’inclusione, la transessualità…
Il nome “Dolori mestruali” cominciò ad andarci stretto e il progetto adottò il nuovo nome di “Mestruazioni senza tabù” che ci sembrava rispecchiasse di più la nostra missione.
Ci rendevamo conto che anche il nostro logo aveva bisogno di riflettere questo cambiamento: volevamo lasciarci alle spalle l’immagine più “anatomica” delle mestruazioni ed essere rappresentati da qualcosa di simbolicamente più inclusivo.
Per il nuovo logo (e la nuova copertina della nostra pagina Facebook) abbiamo chiesto una mano ad Elisa Martis, in arte @lattepesca. Le abbiamo spiegato ciò che volevamo comunicare e ci ha aiutato a trovare la maniera (secondo noi) più giusta per farlo.
Per raccontarvi come è nato il nostro nuovo logo, quindi, abbiamo preferito chiederlo direttamente a lei che l’ha creato: ecco cosa ci ha raccontato!
1) Ciao Elisa, puoi presentarti per chi ci legge?
Ciao sono Elisa, ho 24 anni e i capelli rosa. Nella vita coccolo il mio gatto e mi arrabbio per la disparità di genere.
2) Qual è stato il percorso che ti ha portato a scoprire la passione per fare l’illustratrice?
Mi è sempre piaciuto disegnare, fin da quando ero piccola. Ho seguito dei corsi di disegno durante la mia infanzia e l’adolescenza, inoltre sono cresciuta in una casa pervasa dall’arte.
Realizzare illustrazioni per ora sono contenta sia solo un hobby e una passione, poi un domani… Chissà.
3) Parecchie illustrazioni del tuo profilo Instagram sono molto femministe: quando hai iniziato a sentire la voglia di dire la tua riguardo a queste tematiche?
A un certo punto, l’anno scorso, non mi sono più sentita rappresentata dalle illustrazioni che avevo fatto fino a quel momento; ho provato un forte bisogno di comunicare qualcosa di più.
Il femminismo fa parte di me in tutte le sfaccettature, doveva venire fuori in qualche modo. Così l’anno scorso ho iniziato a rappresentare alcuni temi “caldi” attraverso i miei disegni e a pubblicarli sul mio profilo instagram.
C’è chi ha apprezzato e chi no: poco importa, io in questo modo sento di star costruendo per me stessa qualcosa di significativo.
4) Ti sei occupata di realizzare il logo di Mestruazioni senza Tabù: perché hai scelto il mandala come simbolo?
Partendo dalla goccia rossa, che ho voluto mantenere perché comunque le mestruazioni rimangono il “perno” del progetto, ho pensato di replicarla per formare un cerchio, un ritorno, per comunicare inclusione, abbraccio e accettazione.
Le diverse sfumature rappresentano le reali diversità che la mia idea di femminismo include, senza contare che il colore del sangue mestruale è diverso da donna a donna, che le donne mestruanti sono tutte diverse tra loro e che non solo le donne mestruano.
Il cerchio, inoltre, rimanda al concetto di ciclo che si ripete, come il ciclo mestruale.
5) Per la copertina di Facebook, invece, hai scelto la mongolfiera: cosa rappresenta?
Sempre partendo dalla mia personale idea di inclusione e accettazione, in una naturale associazione di idee è sbucato il concetto di “unione”.
Il femminismo vede in sé una enorme unione di persone che portano in spalla un grosso macigno: se lo portano unite il peso diventa più leggero… leggero come una mongolfiera.
6) Parlando di miti e tabù sulle mestruazioni: com’è stata la tua esperienza in questo senso? Nel passato hai ricevuto informazioni che, successivamente, hai scoperto essere errate / infondate su questo argomento?
In famiglia non mi sono mai state date informazioni errate, ma è sempre stato trattato come un argomento di cui non parlare troppo.
Alla mia prima mestruazione mi sono stati dati dei consigli di base ed è finita lì; avrei preferito discuterne di più e imparare di più riguardo qualcosa che mi porterò dietro per la maggior parte della mia vita una volta al mese.
Mi sono informata poi da sola una volta cresciuta.
Noi ringraziamo Elisa: senza di lei la nostra “trasformazione” non sarebbe stata completa!
Vi invitiamo a dare un’occhiata al suo profilo Instagram (@lattepesca) e alle sue illustrazioni e a seguirla se vi fa piacere!
Allo stesso modo speriamo che il nostro logo nuovo vi piaccia e che sia riuscito a comunicarvi ciò che è l’essenza del nostro progetto: educazione mestruale, femminismo e inclusione.