Traduzione della newsletter “Unraveling the Myth of Menstrual Synchronization” del 29 ottobre 2023, dottoressa Jennifer Gunter.
Tutt* abbiamo sentito dire che se ci sono due o più persone che mestruano e trascorrono abbastanza tempo insieme in spazi relativamente ristretti, i loro cicli mestruali finiranno per “sincronizzarsi” e seguire lo stesso calendario.
In pratica, una persona che mestrua “trascina” l’altra nel suo ciclo, raggiungendo la sincronia mestruale: spesso si racconta di come ciò accada tra sorelle, amiche, coinquiline, etc.
Questo mito ricorre continuamente e alcune persone si infastidiscono quando vengono smentite (perché, come vedremo a breve, la sincronia mestruale non esiste).
Superficialmente può sembrare un mito “innocuo”, ma la mitologia della sincronia mestruale è legata all’idea che la mestruazione sia tossica: ci sono testimonianze storiche di mestruanti che erano praticamente viste come supercriminali in grado di far andare a male il latte, rovinare gli specchi e far appassire i fiori a causa del “miasma mestruale”, una forza invisibile e pericolosa.
Poiché gran parte della nostra storia è stata scritta da uomini, molta di questa mitologia mestruale non nasce dall’empowerment legato alle dee della fertilità, ma piuttosto dall’idea che molte donne fossero streghe intenzionate a controllare e avvelenare gli uomini.
(Se pensate che le leggende sui poteri funesti delle mestruazioni siano antichissimi racconti delle nonne, pensate che nel 1974 furono pubblicate due lettere su The Lancet, la prestigiosa rivista medica, che suggerivano che le mestruanti potessero far appassire i fiori. Sì, nel 1974!).
Lo studio che ha introdotto l’idea della sincronia mestruale (con i suoi errori e le sue smentite)
Restringendo la ricerca a ciò che dice la scienza, arriviamo allo studio che ha introdotto il concetto di sincronia mestruale nel mainstream scientifico: fu pubblicato sulla rivista Nature nel 1971 e scritto dalla dottoressa Martha McClintock, psicologa.
In sostanza, 135 donne di età compresa tra 17 e 22 anni che vivevano in residenze universitarie furono intervistate e raggruppate in base a con chi vivevano o con chi trascorrevano del tempo. Alla fine di ogni due mesi venivano interrogate sui loro ultimi due cicli mestruali, e lo studio si svolse in un arco di sei mesi. Queste donne non registravano la data delle loro ultime mestruazioni in tempo reale, ma andavano a memoria.
Questo studio presenta due enormi problemi:
- le donne che assumevano contraccettivi orali erano incomprensibilmente incluse(i contraccettivi orali fanno venire delle mestruazioni false – chiamate emorragia da sospensione – ogni 21 giorni circa).
- le donne davano le date delle mestruazioni andando a memoria
In uno studio in cui le donne registravano prospetticamente i loro dati mestruali e poi venivano successivamente interrogate al riguardo (quindi fornivano anche dati retrospettivi), il 56% ha indicato correttamente la data dell’ultima mestruazione, e l’85% aveva un margine di errore di 3 giorni.
Prevedibilmente, più è il tempo trascorso dall’ultima mestruazione, più era probabile che ci fosse un errore nel ricordare la data: ciò significa che uno studio che dipende da una data accurata per l’inizio della mestruazione non può fare affidamento sulla memoria delle persone per chiedere quando è iniziato l’ultimo periodo e, ancora più importante, il penultimo.
C’è anche un fenomeno che si manifesta quando si cerca di ricordare la data delle mestruazioni: uno studio dimostra che quando alle persone che mestruano viene chiesto di ricordare la data della loro ultima mestruazione, è statisticamente più probabile che scelgano le date 1, 5, 10, 15, 20 e 25.
Se le persone sono statisticamente più propense a scegliere un giorno piuttosto che un altro, questo è un grande fattore di confusione se stiamo cercando di determinare se le mestruazioni sono iniziate lo stesso giorno o no (questo è anche il motivo per cui i dati retrospettivi che esaminano l’impatto dei vaccini sul ciclo mestruale non sono molto utili).
Inoltre, studi di diversi team di ricerca hanno esaminato la sincronia mestruale e hanno scoperto che non si verifica: non c’è nessuno studio ben fatto che dimostri effettivamente il fenomeno della sincronia del ciclo mestruale.
Perché la teoria della sincronia mestruale causata dai feromoni non sta in piedi
Il documento del 1971 che ha fatto l’audace affermazione sulla sincronia mestruale suggerisce che questo fenomeno si manifesti nei topi e che è legato ai feromoni.
Tuttavia, le persone hanno un ciclo mestruale e i topi hanno l’estro (chiamato anche “calore”, ovvero quello stato fisiologico caratterizzato da una forte pulsione sessuale in cui l’animale cerca gli individui di sesso opposto per accoppiarsi), quindi confrontarci con i topi ha poco senso; inoltre, un topo può avere 5-10 cucciolate all’anno e gli esseri umani decisamente no.
Infine, la maggior parte della comunità scientifica non crede che gli esseri umani abbiano feromoni: non c’è una prova definitiva che gli esseri umani abbiano un organo vomeronasale funzionante, che è l’apparato necessario per rilevare i feromoni (per correttezza, quest’ultimo dato probabilmente non si sapeva nel 1971).
Il sistema che regola il ciclo mestruale, ossia i segnali ormonali dal cervello e come si sviluppano i follicoli nelle ovaie, funziona molto bene e ci vuole un grosso deficit calorico o un grande stress per impattare il ciclo, quando ciò accade, si verifica tipicamente un allungamento o un ritardo nel periodo successivo.
Molte persone usano i “feromoni” per sostenere la tesi della sincronia mestruale, ma una vera ipotesi valida su come funzionino questi “feromoni” non è mai stata formulata.
Affinché la persona A controlli il ciclo della persona B, la persona A deve poter emettere una sostanza chimica che può viaggiare nell’aria, essere assorbita o rilevata in qualche modo dalla persona B, e agire continuamente durante il ciclo mestruale sul cervello, sui follicoli nelle ovaie, o probabilmente su entrambi.
Per poter controllare il ciclo mestruale possiamo usare gli ormoni sintetici: ad esempio, posso mettere i follicoli nelle ovaie in pausa (per così dire) con le pillole anticoncezionali e poi stimolarli per iniziare a svilupparsi con un farmaco di stimolazione ovarica.
Oppure, se una persona assume un progestinico per diversi giorni di solito può ritardare l’inizio della mestruazione successiva, ma gli effetti di questi farmaci sono limitati al ciclo in cui vengono utilizzati.
Fattori che possono far pensare che la sincronia del ciclo esista
Ci sono quindi diverse ragioni per cui le persone potrebbero avere l’illusione di avere un ciclo mestruale sincronizzato: la prima l’abbiamo già detta, ovvero non ricordarsi in maniera precisa del primo giorno esatto dell’ultima mestruazione. E poi c’è la matematica: se prendiamo due persone che mestruano, è probabile che i loro cicli mestruali non abbiano esattamente la stessa durata.
Quindi, se iniziano fuori sincro, entro un anno matematicamente finiranno per avere due o tre cicli che iniziano più o meno negli stessi giorni e poi andranno nuovo fuori sincro.
Infine, tutti mettiamo in atto il bias di richiamo, che è essenzialmente una memoria selettiva non intenzionale: è probabile che le persone ricordino solo i cicli in cui pensavano di essere in sincrono, quindi pensano che questo fenomano succeda più spesso di quanto effettivamente non accada.
È possibile che i membri della famiglia, una madre e una figlia o due sorelle, potrebbero avere cicli simili basati su una combinazione di genetica e fattori ambientali condivisi, ma non è sincronia del ciclo: succede perché si ha una biologia simile e si vive nello stesso ambiente.
Cosa c’è di male nel credere nella sincronia del ciclo?
Il pensiero magico sul corpo sembra limitato al corpo femminile, il che è preoccupante: è un retaggio da quando non era raro credere che le donne potessero lanciare maledizioni e incantesimi, e l’utero era considerato un animale selvaggio all’interno di un animale selvaggio. E meritiamo di meglio della magia.
Diversi studi (oltre a quelli già linkati nel testo, trovate un elenco non esaustivo alla fine del post) hanno dimostrato che la sincronia mestruale non è un fenomeno medico: per troppo tempo alle donne è stato imposto di accettare le “storie delle nonne” riguardo ai loro corpi e al loro funzionamento, mentre agli uomini sono stati destinati i fondi per la scienza; quindi vale la pena ascoltare i dati scientifici per una volta che li abbiamo!
È difficile abbandonare certe credenze, specialmente se riguardano qualcosa che crediamo di aver visto con i nostri stessi occhi: il fatto che le persone credano che la sincronia mestruale sia vera è probabilmente perché ne sentono parlare spesso, e tutt* confondiamo la ripetizione con la precisione.
Molte affermazioni, anche le più stravaganti, portano le persone a credere erroneamente che un’idea sia valida: come se dicessimo che siccome molte persone hanno affermato di aver visto il mostro di Loch Ness, allora in quella leggenda ci deve essere un fondo di verità!
Ma siamo nel 2023 e nessuna ricerca credibile prova l’esistenza dei feromoni, e non esiste nemmeno un’ipotesi biologica per la sincronia del ciclo mestruale; ci sono invece molte ottime spiegazioni logiche su come i cicli possano sembrare sincronizzati e, cosa più importante, molte ottime ricerche che dimostrano che i cicli non “pensano”.
Ora che abbiamo molti studi e spiegazioni scientifiche dobbiamo andare oltre la mitologia perché meritiamo di meglio.
Studi che screditano l’ipotesi di una sincronia mestruale
Wilson HC. A critical review of menstrual synchrony research. Psychoneuroendocrinology. 1992;17:565-91.
Trevathan W R, Burleson MH, Gregory WL. No Evidence for Menstrual Synchrony in Lesbian Couples. Psychoneuroendocrinology. 1993; 18:425-435.
Weller A, Weller L. Examination of Menstrual Synchrony among Women Basketball Players. Psychoneuroendocrinology 1995;20:613-622.
Weller A, Weller L. Prolonged and Very Intensive Contact May Not Be Conducive to Menstrual Synchrony. Psychoneuroendocrinotogy. 1998;23:19-32.
Strassmann BI. The Biology of Menstruation in Homo sapiens: Total Lifetime Menses, Fecundity, and Nonsynchrony in a Natural-Fertility Population. Current Anthropology 38:123-129.
Strassmann BI. Menstrual Synchrony Pheromones: Cause for Doubt. Human Reproduction 1999;14:579-580