La maggior parte degli studi sui prodotti mestruali, per testare la loro capacità di assorbire o raccogliere il sangue, utilizza acqua o soluzioni saline: queste sostanze sono molto diverse dal sangue mestruale, rendendo le valutazioni meno precise.
Recentemente però dagli USA arriva uno studio innovativo, “Red blood cell capacity of modern menstrual products: considerations for assessing heavy menstrual bleeding” (La capacità dei globuli rossi nei moderni prodotti mestruali: considerazioni per valutare il sanguinamento mestruale abbondante”).
Innovativo perché per condurre i test si sono utilizzati globuli rossi umani concentrati (human packed red blood cells, RBCs), sangue dal quale il plasma è stato completamente o parzialmente eliminato.
Questo tipo di sangue, fornito dai laboratori universitari alle ricercatrici, non era più idoneo per usi clinici ed è stato quindi possibile utilizzarlo per testare l’assorbenza dei prodotti mestruali.
Anche se non ha la viscosità del sangue mestruale, che include secrezioni e tessuti dell’endometrio, resta un’accurata simulazione rispetto ad altre sostanze liquide.
Questo studio è stato condotto da Emma DeLoughery, Alyssa C. Colwill, Alison Edelman e Bethany Samuelson Bannow (Department of Medicine e Obstetrics & Gynecology dell’Oregon Health & Science University) ed è stato pubblicato sulla rivista BMJ Sexual & Reproductive Health.
Le ricercatrici hanno misurato la capacità assorbente di coppette mestruali, dischi mestruali, assorbenti usa e getta esterni, tamponi usa e getta interna e intimo mestruale.
Andiamo a vedere i risultati!
Qual è il prodotto mestruale più assorbente e quale quello meno assorbente?
Il disco mestruale, in particolare il Ziggy Cup di Intimina, si è rivelato il campione assoluto, con una capacità di contenere fino a 80 ml di sangue.
Al contrario, prodotti più tradizionali come assorbenti e coppette si collocano tra i 20 e i 50 ml, mentre le mutande assorbenti risultano le meno contenitive, con solo 2 ml.
Perché questo studio è importante?
Questa ricerca va oltre la semplice capacità assorbente dei prodotti.
Fornisce un’opportunità preziosa per comprendere meglio l’abbondanza del flusso mestruale, facilitando l’identificazione e la diagnosi di eventuali anomalie o problemi medici.
Inoltre, per chi ha sempre voluto sapere come vengono calcolate le “goccioline” sulle confezioni (quelle che indicano la capacità assorbente di ogni prodotto), questo studio rivela che molte volte, la capacità dichiarata può essere sovrastimata.
Bisogna però notare le limitazioni dello studio che, ad esempio, non ha preso in considerazione variabili individuali come il tipo di flusso mestruale o come i prodotti vengono posizionati sugli slip o in vagina.
Ogni persona ha esperienze diverse con i prodotti mestruali, ma avere dati basati sulla realtà può aiutarci a fare scelte più informate.
Mentre il mercato dei prodotti mestruali continua a crescere e a evolversi, è fondamentale avere ricerche che ci aiutano a contemplare le numerose opzioni disponibili.