In Italia la pillola anticoncezionale sarà presto gratuita per tutte le persone che ne vogliono fare uso, indipendentemente dalla fascia d’età e dal reddito.
È una grande notizia, risultato dell’approvazione del Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
La prossima settimana la decisione del Cpr dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta ufficiale e diventare operativa. La riunione potrebbe esserci già il 26 aprile, ma per la pillola anticoncezionale la decisione potrebbe slittare di una settimana, per approfondire quali tra i tanti medicinali rendere effettivamente gratuiti.
Secondo le stime, infatti, questa nuova misura costerà circa 140 milioni di euro all’anno e, per renderla possibile, sono stati individuati i prodotti meno costosi in tre categorie di farmaci contraccettivi e resi gratuiti (attenzione, meno costoso non vuol dire affatto meno efficace).
Distribuire gratuitamente la pillola potrebbe aiutare a ridurre il costo delle contraccezioni orali per molte persone e ampliare la platea di coloro che ne fanno uso.
Secondo Giovanna Scroccaro, presidente del Cpr dell’Aifa, in Italia la contraccezione è poco usata, e questa nuova misura potrebbe portare a un aumento di persone che scelgono di proteggersi contro le gravidanze indesiderate.
La pillola è un metodo anticoncenzionale altamente efficace e sicuro, ma non sempre è il metodo adatto per ogni persona.
La pillola, infatti, non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, quindi è un anticoncezionale più adatto per chi ha rapporti monogami con una persona di cui conosce lo stato di salute.
Chi ha rapporti con più persone (o con una persona che però fa sesso anche con altr*) può perfettamente utilizzare la pillola ma per prevenire eventuali malattie sessualmente trasmissibili dovrebbe usare anche il preservativo.
Infine, la pillola anticoncezionale sarà sì gratis ma avrà comunque bisogno della ricetta medica per essere acquistata, quindi se volete iniziare a prenderla fate un salto dal vostro dottore / dottoressa o ginecolog* per discutere insieme la possibilità di farvela prescrivere!
(La pillola dei 5 giorni dopo, che si prende quando si ha avuto un rapporto sessuale non protetto e si teme di poter essere rimaste incinte, non ha invece bisogno di ricetta, nemmeno per le minorenni! Ne avevamo parlato qui.)
(BRUTTO) AGGIORNAMENTO:
Sembra che l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, stia mettendo i freni all’idea di rendere la pillola anticoncezionale gratuita per tutte le donne. Nonostante l’endorsement di due comitati tecnici, l’ente guidato dal Dr. Giorgio Palù, noto per i suoi stretti legami con il partito della Lega, afferma che “non ci sono abbastanza dati per procedere con la decisione“.
Il Consiglio di Amministrazione dell’AIFA sostiene che i comitati “non hanno fornito dettagli specifici riguardo a quale fascia di età dovrebbe beneficiare della gratuità della pillola anticoncezionale, le modalità di distribuzione e l’impatto finanziario sul Sistema Sanitario Nazionale nelle diverse possibilità di implementazione del rimborso“.
Tuttavia, solo un mese fa, era stato dato il via libera per la gratuità dell’anticoncezionale a tutte le donne, con un costo annuo previsto di circa 140 milioni di euro. Un costo che il Sistema Sanitario Nazionale sarebbe in grado di sostenere.
Invece, il Cda ha messo in dubbio se la pillola anticoncezionale dovrebbe essere rimborsata a tutte le donne in età fertile, a quelle con difficoltà economiche o solo alle giovani tra i 19 e i 26 anni.
Senza queste informazioni, afferma il Cda, non è possibile prendere una decisione, in particolare perché i finanziamenti necessari variano a seconda degli scenari proposti.
L’indugiare del Cda non sorprende, dato che la maggioranza dei suoi membri proviene da ambienti di destra, noti per la loro simpatia per i movimenti Pro Life, che si oppongono non solo all’aborto ma anche alla contraccezione.
“Questo va contro il problema della denatalità“, ha dichiarato Massimo Gandolfini del Family Day, svelando che la vera questione non è la protezione del feto, ma il controllo sul corpo delle donne, sulle loro decisioni e sulla loro autodeterminazione.
In sostanza, la decisione di ieri sembra essere un trucco per bloccare definitivamente la strada verso la gratuità della pillola su tutto il territorio nazionale.
Il processo dovrà ripartire da capo, con le autorità tecniche che dovranno riavviare le discussioni con le regioni. Tuttavia, questi organi termineranno il loro mandato a giugno, come previsto dalla riforma in corso dell’agenzia.
Pertanto, sembra che un diritto goduto da donne in molti altri paesi europei stia per essere posticipato per le donne italiane, che dovranno continuare a pagare la pillola di tasca propria.
AGGIORNAMENTO DI NOVEMBRE 2023
Dopo tante discussioni, nei mesi scorsi sembrava che la pillola anticoncezionale dovesse diventare gratuita per tutt*, ma poi… stop improvviso (era effettivamente troppo bello per essere vero).
Ma ora, una svolta: potrebbe diventare gratuita, ma solo per chi ha meno di 26 anni.
Questa sembra essere la decisione presa da Aifa: via libera alla gratuità quindi, ma con limiti di età e distribuzione solo tramite consultori e ospedali, non in farmacia.
La Conferenza Stato Regioni ha dato la sua approvazione e e attendiamo l’ultima parola della commissione tecnico scientifica: ancora incognite su quali pillole saranno disponibili e come si potranno ottenere.
Nell’edizione del 2019 del Contraception Atlas, che misura l’accesso alla contraccezione in 45 Stati dell’Europa geografica, l’Italia occupava solo la 26° posizione.
Il nostro è un Paese che ha davvero bisogno di fare non uno ma tanti passi avanti verso un accesso più equo alla contraccezione.