Torniamo a parlare di libri sulle mestruazioni e lo facciamo con un romanzo che non si limita a parlare del ciclo mestruale ma anche della sindrome premestruale, ovvero un un insieme di sintomi che si manifesta prima dell’arrivo delle mestruazioni e che riguardano sia disturbi dell’umore che disturbi fisici (ne avevamo parlato qui nel dettaglio).
Il romanzo in questione è “Il sangue matto” ed è stato pubblicato per la prima volta nel 2015 mentre è stato recentemente ripubblicato per la casa editrice La nave di Teseo: il libro racconta la storia di diverse donne e delle loro esperienze con le mestruazioni e la sindrome premestruale; queste donne troveranno nella condivisione delle proprie storie la forza per affrontare una serie di sofferenze che – vissute in solitudine – risulterebbero ancora più dolorose e difficili da superare.
Il libro nasce dalla penna di Lucrezia Lerro, prolifica scrittrice e poetessa salernitana che ci ha concesso una breve intervista per raccontarci qualcosa di più riguardo a ciò che l’ha spinta a scrivere un libro sulle mestruazioni.
Ecco cosa ci ha raccontato!
1. Ciao Lucrezia, com’è nata la idea di scrivere “Il sangue matto”?
Ho pensato di scrivere un libro che credo possa essere utile sia alle donne che agli uomini. Volevo comprendere, e interpretare, tutti quei sintomi che assillano molte donne almeno per 4/5 giorni al mese. I cambiamenti repentini d’umore, l’emicrania, mal di pancia, brufoli, sono sintomi che dicono tanto della storia di chi li vive, di chi li sopporta. Questi e altri sono sintomi che possono scombussolare la vita di una donna ogni mese. Cercavo delle risposte e le ho trovate scrivendo “Il sangue matto”.
2. La sindrome premestruale, seppure ben conosciuta, rimane ancora un mistero per alcuni versi; non è ancora possibile stabilire con certezza perché alcune donne la vivano più intensamente ed altre meno (altre per niente). Com’è il tuo rapporto con la SMP?
Ne ho sempre sofferto e ne soffro, purtroppo. Ogni mese è un inferno.
3. Erika Irusta, pedagogista mestruale, afferma che in Paesi come Cina o India la sindrome premestruale (limitatamente ai sintomi psicologici) non viene considerata come una “sindrome”; le donne la manifestano comunque ma – culturalmente – non è vista come una patologia (è considerato normale e naturale che le donne abbiano diversi stati d’animo nell’arco del mese e non viene richiesto loro di essere sempre “felici”). Sei d’accordo che la percezione e il trattamento della SPM siano condizionati da una buona dose di influenza culturale?
Siamo corpo e pensiero, di sicuro le esperienze che facciamo sin da subito lasciano una traccia nella vita psichica e nel corpo. Ogni esperienza lascia una traccia, è indiscutibile.
4. È stato dimostrato che anche gli uomini sono ciclici (con un ciclo principalmente legato al testosterone), eppure il termine “ciclico” e le oscillazioni ormonali vengono considerati appannaggio delle donne (e visti anche come la causa di un presunto carattere più volubile caratteristico del genere femminile). Che ne pensi?
Dovrei fare uno studio anche su questo per poter rispondere con precisione, non saprei se gli uomini sono ciclici o meno. Di sicuro so che molti, troppi, non ce la fanno a non esprimersi sulle donne per stereotipi, non riescono a tenere a bada la loro insufficienza nell’essere collaborativi con le donne. Lungi da me generalizzare, ma la sensibilità è qualità assai rara.
5. Quanto pensi sia importante condividere le proprie esperienze sulla SMP con altre donne proprio per riuscire a gestire e vivere meglio questa sindrome?
La condivisione è lo specchio della vita, condividere vuol dire abbattere la solitudine e trovare una strada comune da percorrere per stare sempre un po’ meglio e per sentirsi poco sole.
6. Fortunatamente i libri che parlano di mestruazioni (destinati ai bambini ma anche agli adulti) si vedono con sempre più frequenza ma – comunque – fanno sempre parlare di sé; secondo te arriverà un momento in cui sarà “normale” scrivere e pubblicare un libro sulle mestruazioni?
Per me è stato naturale farlo, ho scritto “Il sangue matto” per comprendere a fondo la complessità del corpo e della psiche delle donne.
7. Come fu ricevuto il tuo libro quando venne pubblicato nel 2015?
Un’esperienza intensa che ancora dura. Una studiosa ha appena fatto una tesi di dottorato in tedesco partendo dal mio libro. Bello, vero?
8. Com’è, secondo te, la situazioni in Italia riguardo l’educazione mestruale e il modo di percepire le mestruazioni?
Le donne italiane si vogliono informare sempre più, sono ottimista a tal proposito.
9. C’è qualcosa che vorresti aggiungere?
Grazie per la bella intervista!
Grazie a te Lucrezia!
Chi non l’avesse ancora letto può acquistare “Il sangue matto” su Amazon dove sono disponibili anche gli altri libri dell’autrice; alcune delle recensioni relative alle sue opere si possono consultare sul sito ufficiale di Lucrezia Lerro!
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