Nel nostro intento di fare informazione e sensibilizzare riguardo al ciclo mestruale e alle mestruazioni con piacere diamo spazio a esperte e professioniste del settore.
Oggi vi proponiamo la nostra intervista ad Anna Buzzoni: ecco cosa ci ha raccontato!
1. Ciao Anna! Puoi presentarti per chi ci legge?
Ciao a tutte/i, grazie a Mestruazioni Senza Tabù per il graditissimo invito!
In breve, interpreto cicli e sono un’esperta di disegno circolare. Aiuto le persone che hanno il ciclo mestruale a decodificarne il linguaggio e i segni, per trasformarli in consapevolezza, cura, cambiamento e potere personale.
Sono consulente, ricercatrice e piccola imprenditrice, e insegnante certificata nel metodo sintotermico tedesco Sensiplan® per la consapevolezza scientifica della fertilità femminile, la contraccezione naturale e il monitoraggio degli ormoni come indicatori di salute.
Tuttavia, non mi occupo solo di ciclo mestruale: più in generale faccio ricerca comparativa sui fenomeni ciclici in svariate discipline per trasferire conoscenza e creare innovazione, in virtù della loro matrice comune che ho teorizzato e rintracciato nelle mie ricerche.
Lo scopo è colmare lacune dove esistono, e creare soluzioni che abbiano alla base il disegno circolare, che è auto-rigenerativo di salute e saggezza, ed ecologico per definizione.
Aiuto le persone e le aziende a riconoscere, comprendere e “navigare” le energie di corpo-mente ed ecosistema, e aiuto a creare soluzioni innovative per stili di vita, prodotti e processi che abbiano alla base il disegno circolare-rigenerativo.
Il disegno circolare porta omeostasi, cioè funzionamento ottimale, sia nei processi biologici che economici, sociali e più in generale, il disegno circolare e rigenerativo può essere usato per concepire prodotti utili, etici e a impatto neutro o positivo sull’ambiente circostante, incluso le persone.
All’università mi sono formata in linguistica ed economia dell’innovazione. Per dieci anni ho lavorato in grandi organizzazioni internazionali ma non mi sentivo soddisfatta, nonostante avessi investito molte energie per arrivare lì e una bellissima carriera.
Mi sentivo molto fortunata, eppure infelice. Così ho fondato la mia azienda per poter dare risultati più concreti e incidere maggiormente nella vita delle persone che incontro.
2. Cos’è Medulla?
Medulla è il nome del mio studio di consulenza, e del metodo che ho creato.
Medulla studia in maniera comparativa i cicli organici, cioè in natura, e umani, cioè in cultura, e trasferisce conoscenza da un ciclo all’altro per colmare lacune, capire cose nuove e creare soluzioni innovative per aziende, comunità e individui.
I risultati possono essere riassunti in una gestione innovativa delle energie, del tempo e dello spazio, e aziende prospere e “sovversive” (copyright Maurizio Cotza, primo e vero imprenditore sovversivo nonché “medullaro” ad honorem).
Medulla è perciò non solo un approccio molto pragmatico ma anche un approccio filosofico alla vita, alla natura e all’economia. Medulla significa “la parte più interna, nell’oscurità, la fonte di creatività e rigenerazione” e cerca di rinegoziare alcuni errori di ragionamento tipici della cultura occidentale, come il pensiero lineare e duale oppositivo, l’ombra, la separazione filosofica tra essere umano e natura, e tra corpo e mente.
3. Perché hai deciso di occuparti di ciclo mestruale, mestruazioni e dintorni?
Mi viene da sorridere perché è il ciclo mestruale che si è occupato di me! Le dottoresse che ho incontrato qui in Germania mi hanno rivelato una cosa completamente inaspettata: che l’anello (Nuvaring) che usavo non regolava il ciclo, ma lo sopprimeva in toto, e che il mio ciclo mestruale avrebbe saputo guidarmi verso la guarigione.
Ho cominciato a studiare gli ormoni, attraverso Sensiplan® (raccomandatomi dalla ginecologa), e da lì mi sono appassionata. Non ho più smesso, e unendo i puntini delle mie esperienze passate ho scoperto cose nuove, nella fattispecie che esiste una matrice ciclica comune che pervade la vita sulla Terra e nell’Universo, e così è nata Medulla.
Le applicazioni sono possibilmente infinite, ad esempio, la matrice ciclica dà una prospettiva completamente diversa sull’ultima fase del ciclo mestruale, la incompresa fase premestruale, di cui ho parlato sul mio blog e sul canale YouTube.
4. Sei italiana, hai viaggiato molto in Europa e Centro America e ora sei stabile in Germania: culturalmente, che differenze ci sono nel modo di vivere le mestruazioni in queste zone del mondo?
Quasi nessuna, dopo tutto, siamo tutti e tutte nella stessa bagnarola, che fa acqua da tutte le parti.
Ovunque la mestruazione e più esattamente il ciclo sono visti come un mezzo per fare bambini, senza nessun altro scopo, perciò spesso sconveniente, una rottura di scatole quando non qualcosa di cui vergognarsi. Il livello di inconsapevolezza riguardo al funzionamento del ciclo mestruale è pressoché simile, nella mia esperienza.
Le differenze tuttavia ci sono. In America Latina il sistema igienico sanitario può essere molto carente, e il maschilismo è più aggressivo e normalizzato che in Europa (sempre in base alla mia esperienza).
In Irlanda ho sempre e solo sentito parlare male della mestruazione, come se fosse un elemento che legava le donne in una sorellanza, tipo “unite nella disgrazie” e gli uomini irlandesi rimangono scioccati se menzioni il ciclo mestruale – li mette in enorme difficoltà, più che gli italiani.
Molto meno imbarazzante parlare di flatulenze. Risvolto positivo: è l’arma anti-scocciatori per eccellenza. C’è un uomo che ti importuna? Inizia a parlare di sangue mestruale e sarai salva (è una battuta naturalmente).
In Germania c’è molto meno pudore del corpo rispetto all’Italia. L’ignoranza rispetto al funzionamento del ciclo mestruale e all’anatomia in generale è però simile in ognuno dei paesi che ho visitato.
Tutto sommato che c’è moltissimo lavoro da fare ovunque, compreso in campo medico sanitario, dove gli operatori sono i primi a non conoscere e riconoscere i segni e sintomi del ciclo mestruale come indicatori di salute, e che prescrivono la pillola per quasi qualsiasi ragione, senza rendersi conto che equivale a tagliare i fili del cruscotto quando le spie si accendono.
Faccio un esempio: un intestino che funziona male si traduce quasi sempre in un ciclo mestruale che funziona male. Ma è più facile che la donna ricorra al medico per il ciclo mestruale, che per l’intestino.
Se io prescrivo la pillola senza indagare e trattare la radice del problema, il problema è libero di peggiorare, causare ancora più danni e degenerare in qualcosa di serio. Che però sarà il problema di un altro dottore, in virtù della iper-specializzazione della medicina occidentale che raramente riesce a vedere più in là del proprio isolato; mentre io, dando la pillola, ho dato l’illusione di aver risolto il problema, ma solo perché ho eliminato il ciclo mestruale, e con lui, la sua preziosa funzione di allerta.
Il ciclo mestruale è infatti un parametro vitale, che ci dà informazioni preziose su problemi sottostanti e possibilmente scollegati dall’apparato riproduttivo.
5. Ci sono aziende che si interessano per il benessere mestruale delle lavoratrici?
Sono estremamente rare, e quasi sempre si limitano a rifornire i bagni di assorbenti. Il benessere mestruale, o meglio, la salute mestruale richiede invece un ripensamento degli spazi e del tempo lavorativo.
In verità anche gli uomini beneficerebbero parecchio da un ripensamento in ottica ciclica, dal momento che anche loro sono esseri ciclici. Ma restiamo sul ciclo mestruale.
Per usare una analogia, oggi ci stanno chiedendo di indossare il corsetto di due secoli fa mentre gli altri respirano liberamente. Il corpo umano deve ritirarsi dal mondo esteriore otto ore al giorno, durante il sonno. Il cervello umano “stacca” ogni ora e mezza per circa 15 minuti. I polmoni “staccano” per una frazione di secondo ad ogni respiro, le piante per circa tre mesi all’anno, dove ci sono le stagioni, e per qualche giorno al mese nelle regioni tropicali.
E così ogni essere vivente, ma lo vediamo anche in astrofisica e in altre discipline che non studiano gli esseri viventi. Tutto si muove con un ciclo di quattro momenti, e quando questo ciclo viene distorto, ecco che si crea frizione. Se la frizione è prolungata nel tempo, ecco che si creano problemi sempre più gravi e distorsioni sempre più difficili da riequilibrare.
Il corpo femminile ha un ciclo mensile che fisiologicamente richiede uno stacco, il quale è proibito, anzi, buttati col paracadute, perché no? Le conseguenze sono incalcolabili, ma più che concentrarci sui danni, dovremmo sforzarci di immaginare le infinite possibilità che si schiuderebbero.
Per immaginarle basta tornare all’analogia del corsetto: le donne svenivano in continuazione perché mancava l’aria, i movimenti erano limitati, e i loro corpi e menti più facilmente controllabili. Poi sono arrivati i vestiti comodi, che magicamente ti lasciavano respirare! Da lì, una rivoluzione.
Questa è la libertà e la forza che abbiamo a portata di mano. Attraverso il ritmo arrivano nuove immaginazioni, tra l’altro. Perciò non è possibile immaginare davvero un nuovo presente finché non ci si connette al corpo ciclico.
6. Di solito chi ti chiede più spesso una consulenza?
Circa un terzo sono donne che soffrono di disturbi mestruali, un terzo sono aziende e organizzazioni interessate alle applicazioni dei cicli naturali e del disegno circolare, e il resto sono donne che vogliono percorsi su misura per usare le energie cicliche sul lavoro e nella vita privata, o imparare Sensiplan®.
7. Da quando hai cominciato a lavorare in questo campo ad ora, che progressi sono stati fatti a livello culturale?
Alcuni passi avanti e alcuni passi indietro. Se ne parla molto di più e c’è molto più interesse, e questa è una cosa bellissima e importante.
Dall’altra parte, e solo a volte, è una questione quantitativa e non qualitativa (ci sono certi libri bestseller pieni di errori e molte iniziative rinforzano stereotipi, senza averne l’intenzione). I nuovi mezzi di comunicazione amplificano e cementificano stereotipi durissimi a morire – tipo che solo le donne siano cicliche, che il femminile sia solo lunare e accogliente, che lo stress premestruale sia è parte integrante del ciclo, o che mestruazione e ciclo siano sinonimi.
Sono proliferate le app e il marketing prova a convincerci che l’empowerment stia in una macchina che ti dice cosa fare, chi sei, cosa succede nel tuo corpo. Io sono per la consapevolezza radicale, cioè alla radice, autentica, intima, non direzionata dall’esterno, sennò siamo punto e a capo, anzi peggio, perché avremo l’illusione di saperne molto di più anche se non è vero.
Per concludere con una nota positiva, si è molto diffusa la coppetta mestruale, vera rivoluzione di questi anni, molto ecologica e priva di composti chimici che danneggiano la salute della vagina e possono contribuire a irregolarità e dolori mestruali.
8. Quanta strada c’è ancora da fare per aumentare la consapevolezza delle donne riguardo al ciclo mestruale e smantellare i principali tabù che ancora adesso esistono?
Sarebbe abbastanza corta se insegnassero a scuola i metodi per la consapevolezza della fertilità, che nel giro di tre mesi sciolgono come neve al sole il 50% dei pregiudizi più duri a morire.
Poi bisognerebbe reincorporarsi, cioè usare tecniche e conoscenze per ri-scoprire le “geografie di salute” del corpo, della mente e delle emozioni.
L’altra metà della strada, che in realtà continua e non finisce mai, si deve percorrere mettendo in discussione la nostra comprensione della realtà: la nostra cultura millenaria poggia su una visione del mondo che è lineare. Ma è una illusione con infinite ripercussioni.
In realtà tutto è ciclico. La filosofia lineare ha come presupposto di fondo la separazione. La filosofia lineare ci dice che l’uomo (ho scelto uomo, e non essere umano, deliberatamente) è superiore, separato dalla natura, che la salvezza è là fuori, che lo spirito è più importante della materia, che noi siamo luce e dobbiamo tornare alla luce, che la crescita personale e l’illuminazione sono gli obiettivi da raggiungere, che gli obiettivi sono più importanti del processo, e che il fine giustifica i mezzi.
Queste sono le fondamenta dell’Antropocene, della distruzione ambientale e della competizione economica, che ha radici vecchie di diversi millenni, non è certo una invenzione moderna.
9. Cosa diresti a una ragazzina a cui deve arrivare il menarca?
Al menarca stai entrando in possesso di un potere che hai già sperimentato con il respiro, il sole e la luna, un potere che ti circonda e ti pervade in continuazione, dal primo giorno in cui eri nella pancia della mamma a fino a dopo la morte.
Il ciclo mestruale è una delle sue manifestazioni, che ti permette di portare alla luce le tue idee, sogni, progetti e perfino bambini, quando e se lo vorrai.
Durante gli anni mestruali esercitati a comprendere che cos’è il potere, e ad usare questo potere mese dopo mese. Alla menopausa, dopo tanto esercizio, ti trasformerai in potere e sarai capace di vedere oltre i confini, e sentirti parte del tutto.
Datti tempo, ci vogliono circa 10 anni prima che il ciclo diventi regolare, sii morbida e paziente. Abbi rispetto dei tuoi limiti, ti proteggono e ti informano, e se saranno da superare, te lo sussurreranno loro stessi, presta attenzione!
I draghi vogliono essere trasformati in consapevolezza, non uccisi. Presta attenzione ai sogni ed impara ad eliminare i rami vecchi. Ricordati che sacrificio significa rendere sacro, e che sacrificare significa fare scelte sagge che portano significato e saggezza.
10. C’è qualcosa che non ti ho chiesto e di invece ti sarebbe piaciuto parlare?
Il ciclo mestruale non serve solo a fare bambini. Ho già accennato che è un parametro vitale ma vorrei aggiungere che, dal momento che modula la mente e il corpo secondo una matrice universale di creazione, ci dà una guida per la messa a punto di idee, progetti e valori.
La (ri)scoperta di questa funzione intrinseca del nostro corpo-mente, e la sua pratica, hanno l’effetto di cambiare radicalmente il nostro essere e agire nel mondo, abbassare l’inquinamento e di risvegliare un grande potere curativo e creativo.
Ringraziamo Anna per l’interessantissima intervista e per il tempo che ci ha dedicato!
Chi volesse seguirla può farlo su Facebook, Instagram e YouTube oltre che sul suo sito personale e su quello di Medulla, che sarà molto preso online!
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