A tutte le persone che mestruano sarà capitato, calendario alla mano, di fare i calcoli per capire il giorno in cui dovrebbero aspettarsi l’arrivo delle mestruazioni e sperare in un ritardo perché – proprio in quelle date – hanno organizzato una vacanza, un evento o hanno un impegno particolarmente importante.
Anche per chi non manifesta grossi disturbi legati al ciclo mestruale (come dolori intensi o fastidi legati alla sindrome premestruale) i giorni delle mestruazioni sono spesso più impegnativi: bisogna cambiarsi periodicamente indipendentemente dal tipo di prodotto igienico che usiamo (e fuori casa non sempre è così facile), c’è più rischio di sporcarsi i vestiti (ed è quindi una buona idea portarsi un cambio) e, per chi invece soffre di dolori mestruali forti, essere fuori casa può risultare davvero scomodo e per nulla piacevole.
Per questo d’estate, il periodo dell’anno durante il quale si viaggia più spesso, molte persone si ritrovano a chiedersi: posso ritardare le mestruazioni?
Attenzione ai metodi “fai da te”
Online si trovano tantissimi consigli più o meno fantasiosi su metodi “fai da te” o “naturali” per ritardare le mestruazioni: nessuno di questi però ha fondamento scientifico e, anzi, in alcuni casi determinate pratiche possono risultare addirittura dannose (ad esempio bere l’aceto, che peggiora le gastriti o il reflusso gastroesofageo, oltre a non avere nessun altro effetto).
L’unico modo per ritardare efficacemente l’arrivo delle mestruazioni è attraverso l’assunzione di ormoni, si tratta quindi di una soluzione che non va presa alla leggera ma che deve essere contemplata insieme al propriə ginecologə o medicə curante.
Per capire come gli ormoni possono ritardare le mestruazioni, andiamo prima a vedere cosa succede durante il ciclo mestruale.
Perché vengono le mestruazioni?
Come abbiamo già spiegato nell’approfondimento dedicato alle varie fasi del ciclo mestruale, ci sono due ormoni che giocano un ruolo chiave nell’organismo femminile: l’estrogeno e il progesterone.
Dopo l’ovulazione, se l’ovulo non è stato fecondato, i livelli di progesterone cominciano a diminuire e ciò causa lo sfaldamento dell’endometrio che – di conseguenza – fuoriesce dall’utero e dalla vagina attraverso le perdite di sangue, le mestruazioni appunto.
Ritardare le mestruazioni con il progesterone
Finché i livelli di progesterone si mantengono più o meno alti non si verifica lo sfaldamento dell’endometrio e tantomeno la mestruazione.
In commercio esistono farmaci a base di noretisterone – una sorta di “progesterone sintetico” – che agisce come il progesterone che chi mestrua produce naturalmente; assumendolo i livelli di questo ormone si mantengono alti e lo sfaldamento dell’endometrio pertanto non può avvenire.
Per poter posticipare le mestruazioni bisognerebbe cominciare a prenderlo tre giorni prima della data in cui prevediamo che arrivino e continuare a prenderlo fin quando non abbiamo più bisogno di ritardare le perdite di sangue (va assunto comunque per un massimo di 20 giorni consecutivi, non di più).
Normalmente le mestruazioni arrivano dai due ai quattro giorni dopo aver smesso di prendere il noretisterone.
Trattandosi di una medicina, è indispensabile consultare propriə ginecologə o medicə curante prima di prenderla: è anche importante ricordare che, come tutti i farmaci a base ormonale, si possono manifestare alcuni effetti collaterali.
Ad esempio il noretisterone può causare ritenzione idrica e peggiorare i casi di asma, epilessia, pressione alta ed emicrania; la sua assunzione è inoltre sconsigliata nelle persone a rischio di trombosi.
Infine, il noretisterone non è un anticoncezionale: se lo prendiamo per ritardare l’arrivo delle mestruazioni – o per qualsiasi altro motivo – non siamo protett3 dalle gravidanze indesiderate ed è quindi necessario utilizzare un metodo contraccettivo nel caso in cui non si stia cercando un bambino.
Ritardare le mestruazioni con la pillola o l’anello anticoncezionale
Chi fa uso di un contraccettivo a base ormonale come la pillola o l’anello manifesta perdite di sangue che non sono mestruazioni vere e proprie, si tratta di un’emorragia “da sospensione” causata dal cambiamento del dosaggio ormonale, infatti arriva pochi giorni dopo aver smesso di prendere la pillola o aver tolto l’anello.
Di solito la pillola si prende per 21 giorni con un riposo di 7, allo stesso modo l’anello si tiene per 21 giorni, poi viene tolto e dopo 7 giorni ne va inserito uno nuovo: in quella settimana di “riposo” è quando si verifica il sanguinamento da sospensione.
Se dopo aver finito una confezione di pillola anticoncezionale (e aver preso quindi 21 pillole) ne iniziamo subito un’altra senza lasciar passare i 7 giorni di riposo le perdite di sangue non si verificheranno; allo stesso modo, se dopo aver tolto l’anello ne inseriamo subito un altro senza attendere una settimana, otteniamo lo stesso risultato.
In questo modo le mestruazioni saranno posticipate finché non sospendiamo l’assunzione degli ormoni per la settimana di riposo.
Non ci sono studi che dimostrino che questa pratica sia dannosa, ma non ci sono neanche evidenze che ne dimostrino l’assoluta sicurezza se la si protrae nel tempo: quindi, ovviamente dopo averne parlato allə ginecologə, il consiglio è quello di fare ricorso a questa pratica in maniera sporadica e non in modo abituale.
In ogni caso prima di procedere bisogna sicuramente parlarne allə ginecologə che ci potrà dire se questa opzione è fattibile a seconda del caso: tutto dipende dal nostro stato di salute e dal tipo di anticoncezionale che stiamo prendendo (ad esempio con la minipillola – la pillola che contiene solo progesterone – non è possibile farlo, perché la si prende tutti i giorni del mese senza periodo di riposo).
Questa soluzione è rivolta a chi prende già la pillola o usa l’anello: non è consigliabile iniziare una terapia ormonale di questo tipo (che può anche causare effetti collaterali) con l’unico obiettivo di posticipare le mestruzioni.
Ritardare le mestruazioni: giusto o sbagliato?
Il ciclo mestruale e le sue fasi sono importanti per il benessere dell’organismo: se sentiamo la necessità sporadicamente di ritardare il ciclo mestruale – e la nostra salute lo permette – possiamo chiedere al ginecologə o medicə curantedi valutare insieme questa opzione.
Ricordiamoci comunque che dev’essere una soluzione “una tantum”, non definitiva, e che può funzionare se desideriamo posticipare le mestruazioni occasionalmente e non se le mestruazioni ci creano così tanto disagio da desiderare di averle il meno possibile.
In questo caso è necessario capire le cause di tali disagio e cercare il modo migliore di porvi rimedio.